L’Associazione Amici dei Musei di Vercelli, venerdì 5 maggio 2017 alle ore 21 presso il Piccolo Studio, Chiostro Sant’Andrea, organizza un incontro con il M° Angelo Gilardino dal titolo “Io, la chitarra e altri incontri: memorie di un artista”.
Il M° Angelo Gilardino dialogherà con il giornalista Enrico De Maria prendendo come filo conduttore la propria autobiografia, intitolata per l’appunto “Io, la chitarra e altri incontri: Memorie di un Artista“, dove in quattordici lettere indirizzate a persone che sono state importanti nella sua vita, ripercorre la propria storia, dalle origini rurali tra le risaie del vercellese all’elaborazione di un’arte raffinata sino alla trascendenza.
Angelo Gilardino è una delle figure di rilievo mondiale della chitarra classica e della musica colta. Oltre alla sua opera musicale, per la quale nel 2009 la Guitar Foundation of America lo ha insignito del prestigioso Artistic Achievement Award – Hall of Fame, definendo “monumentale” il suo contributo artistico, ha al suo attivo numerosi saggi e pubblicazioni didattiche. Per Edizioni Curci ha scritto la biografia “Andrés Segovia, l’uomo, l’artista” e il volume “La chitarra – Guida all’ascolto del repertorio da concerto“.
Riportiamo integralmente la presentazione che gentilmente ci ha rilasciato il Maestro:
Nato a Vercelli il 16 Novembre 19410, ma asiglianese di famiglia e di residenza fino all’età di 10 anni, ho speso la mia vita nella musica.
Sono stato dapprima concertista di chitarra classica (dal 1958 al 1981); giunto alla maturità, ho terminato la mia carriera di interprete e, all’età di 40 anni, ho intrapreso quella di compositore (avvalendomi degli studi che avevo compiuto in gioventù quando non pensavo ancora a comporre, ma solo ad acquisire una conoscenza profonda del linguaggio musicale)
Accanto a queste attività artistiche, ho lavorato anche come professore di chitarra, prima al Liceo Musicale “G.B.Viotti” di Vercelli (1965-1981) e poi al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria (1981-2004).
Ho tenuto corsi di perfezionamento per concertisti di chitarra in Italia (corsi estivi alla Caulera di Trivero e all’Accademia “Lorenzo Perosi” di Biella) e in diversi conservatori europei (Madrid, Cordoba, Salamanca, Ginevra, Amsterdam, Zagabria, etc.)
Ho inoltre svolto ricerche musicologiche, e sono stato direttore artistico-musicale della Fondazione “Andrès Segovia” di Linares (Spagna).
Tra i riconoscimenti e i premi che mi sono stati attribuiti, spicca quello conferitomi dalla Guitar Foundation of America nel 2009: Artistic Achievement Award, Hall of Flame, “per il suo monumentale contributo all’arte della chitarra”.
Tutta la mia opera di compositore é pubblicata da primarie case editrici e così pure i libri che ho scritto su argomenti legati alla musica e alla chitarra.
Nel 2015, tuttavia, ho oltrepassato il confine della mia arte, scrivendo un libro autobiografico intitolato “Io, la chitarra e altri incontri – Memorie di un artista”, nel quale ho raccontato la storia della mia vita.
Non ho molto altro da dire: sono celibe (con un figlio adottivo, il pittore Alessandro Gilardino Nicodemi), i miei soli interessi sono di natura artistica (amo visitare musei e gallerie d’arte), leggo molti libri e non vado mai da nessuna parte, se non per ragioni di lavoro. Anzi, non esco proprio di casa, se non per recarmi al supermercato a comperare generi alimentari.
A Vercelli sono sempre trovato abbastanza bene – salvo alcuni episodi che ho perdonato, senza dimenticarli – e non ho mai pensato di andarmene: i luoghi comuni come “nessuno é profeta in patria” mi sono sempre sembrati banalissimi, I miei amici vercellesi sono pochi ma fidati. Non li trovo diversi, antropologicamente e culturalmente, dagli amici che ho a Milano, a Roma, a Firenze, a Napoli, a Palermo e all’estero, salvo che per un fatto, che ai miei occhi li avvantaggia: hanno in comune con me la passione della panissa.