Venerdì 16 settembre 2016 è stata proposta al Piccolo Studio dell’Abazia di Sant’Andrea dal dott. Luca Brusotto la conferenza “Finchè morte non vi separi…: breve storia del matrimonio (e della convivenza) nel medioevo“, evento organizzato dall’Associazione Amici dei Musei di Vercelli che ha ripreso le attività dopo la pausa estiva.
Una sala colma di ascoltatori – tutte le sedie occupate e diverse persone in piedi lungo il perimetro del Piccolo Studio – è stata la cornice della conferenza che, dopo una breve presentazione dell’oratore da parte del nostro presidente Pier Luigi Pensotti, ha visto il dott. Luca Brusotto – curatore del Museo Leone e del MAC di Vercelli – illustrare con scioltezza di linguaggio il tema del matrimonio medievale nei suoi diversi aspetti.
La conferenza era legata ad un lavoro dello stesso dott. Brusotto, un libro che per vicende legate all’editoria purtroppo – seppur terminato – non è mai stato pubblicato: un’occasione quindi per “tirare fuori dal cassetto”, come indicato dallo stesso oratore, un interessante studio su un aspetto di vita medievale che solitamente viene messo in secondo piano rispetto ad altri avvenimenti.
Il pubblico ha così appreso le abitudini e le condizioni nelle quali si trovavano uomini e donne durante il Medioevo, le usanze che perdurano tutt’ora o che si sono perse nel tempo, di come la Chiesa ha regolato con il trascorrere degli anni il rito del matrimonio, un evento che ha sempre segnato i rapporti umani e sociali.
Difficile racchiudere in poche parole quanto il dott. Luca Brusotto ha illustrato durante la serata, si può rimarcare l’importanza delle invasioni barbariche che hanno soppiantato molta della cultura romana in fatto di matrimonio e di rapporti tra i due sessi in genere, così come si sia stati colpiti dal divario in percentuale tra popolazione maschile e femminile, dato questo (circa 60% maschi contro 40% femmine) che ha determinato in larga misura le scelte matrimoniali.
La conferenza ha anche sfatato alcuni luoghi comuni, quali il fatto che si dà per assodato che l’occidente d’oggi sia frutto solo delle culture classiche (romana e greca) mentre si sottovaluta l’incidenza dei barbari, il cui medioevo è in un certo senso la loro epoca, e della loro influenza sul mondo attuale.
Possiamo anche inserire tra gli argomenti sfatati la pratica denominata “ius primae noctis” che tanti film hanno illustrato con dovizia di particolari: i Signori feudali non avevano certo bisogno di questo espediente per possedere una “villica“!
A questo punto non ci resta che augurarci un prosieguo, quindi il “arrivederci, a presto” rivolto dagli Amici dei Musei di Vercelli al dott. Luca Brusotto è senz’altro obbligatorio!